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La
corte delle Sgarzarie si trova all’interno di
un isolato urbano della citta’ antica di epoca
romana.
In un’epoca di incremento e sviluppo commerciale,
l’area venne ridisegnata in epoca scaligera (la
dinastia degli Scaligeri domino’ Verona dal 1259
al 1387) con la creazione di una fitta trama di vicoli
e passaggi coperti che ha modificato le maglie del reticolato
viario romano.
Il frazionamento dei lotti in dimensioni diverse ha
portato quindi all’immagine urbana attuale, mascherando
spazi interni della tipica struttura di corte, con varie
unita’ fuse solo in epoche successive attraverso
interventi di regolarizzazione dei prospetti.
L’isolato si articola pertanto in un insieme di
case a corte e a schiera che solo ad un attento esame
rivelano la loro origine medievale a causa delle variazioni
prospetticamente subite durante i secoli.
Su corso Porta Borsari si trova un edificio di impianto
duecentesco, ma in larga parte illeggibile a causa di
successive trasformazioni se non in qualche elemento
architettonico, come l’arco romanico a conci alternati
di tufo e cotto con fascia terminale a motivi floreali
pure in cotto che immette alla corte; nella chiave d’arco
e’ presente lo stemma della citta’ e piu’
sopra una lapide che ricorda l’antica destinazione
del complesso monumentale, a testimonianza che a quell’epoca
il lanificio veronese doveva essere una fra le componenti
piu’ importanti dell’economia cittadina.
All’interno dell’isolato si trova l’edificio
che ospitava l’opificio dei garzatori e del cosidetto
“Fondaco del Segnoro”, per il controllo
della produzione dei panni. La struttura era stata concepita
in funzione delle esigenze degli operatiori del settore
laniero, i quali potevano affiancare ai tradizionali
luoghi di lavorazione del prodotto uno spazio dedicato
alla misurazione, alla pesatura e alla timbratura delle
pezze di lana prima della loro vendita.
Essa e’ costituita da un porticato a piano terra
sorretto da colonne di marmo rosso, con architravi lignei,
poggianti nei 4 angoli su pilastri ad L in blocchi di
pietra.
Il piano superiore presenta una muratura intonacata,
con piccole aperture sui 2 lati piu’ lunghi. Si
ritiene che questo edificio sia stato costruito nel
1299 da Alberto I della Scala.
Due sono le ipotesi progettuali della struttura detta
anche Loggia del Mangano; per la prima ipotesi essa
doveva essere in origine una tettoia o mercato coperto,
e che in epoche successive venne sopraelevata per usi
comunque estranei a quelli per i quali la loggia era
stata costruita. Un’altra tesi considera che la
struttura della loggia fosse gia’ stata progettata
con un piano superiore dedicato alla vita amministrativa
del lanificio veronese, nell’ottica di un accentramento
produttivo.
Nel restauro condotto negli anni 1966/67 e’ stata
ripristinata l’orditura lignea della copertura
e del solaio e si e’ provveduto alla demolizione
delle murature di tamponamento che avevano occluso il
colonnato a pianterreno.
Tratto da: “Suggestioni del passato – Immagini
di Verona Scaligera” 2001 Ed.”La Grafica”
A cura della:
Soprintendenza per i beni architettonici a per il paesaggio
delle province di VR-VI-Rovigo.
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